La cosiddetta White Hat SEO ingloba tutte le ottimizzazioni finalizzate al posizionamento nei motori di ricerca considerabili eticamente corrette e che lo stesso Google incoraggia a fare.
Essa si contrappone alla Black Hat SEO (ne ho parlato in questo articolo), ovvero quel modo di fare SEO che mira ad aggirare gli ufficiali criteri di valutazione dei siti web da parte di Google e che, in taluni casi, può tradursi anche in azioni poco etiche.
Il binomio White Hat vs Black Hat
Semplificando al massimo il concetto ed utilizzando degli aggettivi forse un po’ banali, ma comunque efficaci, si può affermare che la White Hat SEO è quella compiuta dai “buoni”, mentre la Black Hat SEO dai “cattivi”.
La contrapposizione tra bianco, inteso come buono, e nero, inteso come cattivo, si può individuare in infiniti esempi, e il binomio “White Hat vs Black Hat” si individua anche in altri ambiti informatici, come nell’hacking.
Gli hacker Black Hat sono coloro che si dedicano a queste pratiche per compiere azioni illecite, eticamente scorrette o perfino criminali, mentre gli hacker White Hat, pur avendo le medesime capacità a livello tecnico, utilizzano il loro sapere per compiere azioni eticamente pulite, spesso volte proprio a contrastare quanto compiuto dagli hacker Black Hat.
Difficilmente nel mondo SEO si compiono azioni criminose o gravemente immorali, tuttavia la distinzione è comunque calzante: i White Hat SEO, come detto, operano in maniera professionale restando fedeli alle pratiche che i motori di ricerca considerano ufficialmente valide, mentre i Black Hat SEO cercano di aggirarle, consapevoli del fatto che i motori di ricerca valutano i vari siti web attraverso algoritmi che possono presentare delle falle.
Fare SEO senza violare le regole di Google: i principali interventi di White Hat
Chiarito cosa si intende per White Hat SEO, poniamoci la domanda fondamentale: quali sono gli interventi che rientrano in questo modo di fare SEO? Quali sono le ottimizzazioni che Google vede di buon occhio e che non reputa contrarie alle proprie regole?
L’elenco è sicuramente lungo, possiamo tuttavia evidenziare quelle più rilevanti.
Curare il codice del sito web
Anzitutto, per fare White Hat SEO è bene che il codice HTML del sito web sia adeguatamente curato, compito che spetta ai professionisti che si occupano di programmazione.
Altrettanto importante è che vengano adeguatamente compilati tutti i tag delle varie pagine del sito web, come ad esempio Title e Description.
Curare la struttura del sito
Anche la cura della struttura del sito web rientra appieno tra le tecniche di White Hat SEO, lo stesso Google, infatti, suggerisce il compimento di azioni di questo tipo.
Quando si parla di cura strutturale del sito si fa sostanzialmente riferimento all’organizzazione dei suoi contenuti, la quale dev’essere razionale, coerente e volta a rendere agevole la navigazione.
È senz’altro un ottimo principio, in tal senso, quello di organizzare i contenuti in maniera gerarchica, dunque suddividendoli in categorie e sottocategorie.
Proprio perché Google apprezza i siti composti in maniera ordinata, peraltro, è una pratica molto comune nel mondo SEO quella di prevedere, nel sito da ottimizzare, una Site Map, ovvero sostanzialmente un riassunto della struttura del sito web che facilita le operazioni di analisi anche al motore di ricerca stesso.
Curare i contenuti testuali
I contenuti testuali sono senz’altro importantissimi nell’ottica del posizionamento nei motori di ricerca, infatti il lavoro di copywriting riveste sempre una certa rilevanza nel mondo SEO.
I testi prodotti in linea con i principi della White Hat SEO devono essere non solo originali al 100%, ma anche ben scritti e soprattutto realmente utili al lettore.
Per quel che riguarda la produzione dei testi, l’errore da evitare è quello di infarcire i contenuti di parole chiave con l’obiettivo di ottenere, relativamente alle medesime, un buon posizionamento nei motori.
Google predilige i testi di qualità e un contenuto testuale in cui le keyword compaiono in maniera innaturale, o comunque in maniera eccessiva, potrebbe essere considerato molto negativamente dai suoi algoritmi.
Curare i contenuti multimediali
I siti web non si compongono esclusivamente di contenuti testuali, ma anche di immagini, filmati e quant’altro.
Per fare White Hat SEO è bene curare a dovere anche questo genere di contenuti, soprattutto per quel che riguarda le denominazione e la compilazione dei relativi tag.
Ottenere dei link in entrata di qualità
La cosiddetta Link Building, ovvero quell’attività mirata a garantire dei link in entrata al sito che si desidera ottimizzare in chiave SEO, è l’ottimizzazione più nota a livello di SEO Off Site, ovvero quella che si concretizza esternamente al sito stesso.
Sebbene Google suggerisca di concentrarsi principalmente sulla qualità dei contenuti, non scoraggia a compiere Link Building, consapevole del fatto che i link in entrata hanno senz’altro un certo peso nelle valutazioni compiute dai propri algoritmi, tuttavia è importante compiere queste operazioni in maniera oculata.
È utile riuscire ad ottenere dei link in entrata da risorse di qualità, possibilmente da siti Internet che trattano argomenti analoghi o affini a quelli che contraddistinguono il sito da ottimizzare, ciò che invece non va fatto è badare ad ottenere semplicemente il maggior numero di link possibile.
Anche tecniche come lo scambio link e l’acquisto di link, sebbene più difficilmente individuabili, sono contrarie alle regole di Google e devono quindi essere evitate.
Curare la presenza sui social network
Sebbene i social network non influiscano in maniera diretta sul posizionamento SEO, i link provenienti dai medesimi sono infatti di tipo nofollow, curare e gestire in maniera oculata questi spazi web può comunque avere dei risvolti positivi.
Le ragioni per cui si afferma questo sono sostanzialmente due: anzitutto, i social network possono essere un canale molto efficace per ottenere visitatori, dunque per incrementare il numero di accesi al sito, inoltre essi possono dare visibilità al sito in questione creando un’identità di brand e facendo così in modo che sempre più utenti cerchino in rete i suoi specifici contenuti.
Anche questa è una strategia del tutto coerente con le regole di Google.